Il mio lavoro è un insieme di amore per il mondo del lavoro, analisi strategica, corretta gestione degli strumenti giuridici, tensione continua verso la costruzione di un tessuto sociale imprenditoriale e lavorativo sano volto al progresso del sistema ed alla felicità delle singole persone. Il mio percorso nasce da lontano, dalla mia gioventù. Qualche tempo fa mi sono imbattutto in un incontro che aveva del mio lavoro l’aspetto tecnico ed esteriore e delle mie convinzioni l’essenza. Un medico mi ha chiesto informazioni, consiglio e aiuto per un incarico all’estero. Alla mia domanda di sapere in quale Paese si sarebbe recato la risposta è stata: “Sudan”. Non nascondendo una certa sorpresa, gli ho chiesto presso quale organizzazione avrebbe lavorato e con mia ancor più grande stupore la risposta fu: “Emergency”. Oggi stiamo lavorando sulla sua posizione lavorativa ma mi sento privilegiato di poter interloquire con una persona amica di Gino Strada.
Tornando alla mia gioventù, Gino è stato un ispiratore. Chiamiamo supereroi coloro che possono fare cose che gli altri ritengono non essere in grado di fare perché non dotati di poteri sovraumani. Lui invece ci ha insegnato che con la volontà, l’impegno, la forza d’ animo tutto è possibile e ognuno di noi può essere un supereroe ma che la PACE, quella, è obbligatoria farla tutti insieme.
Ho chiesto al medico perché ha scelto me per seguirlo. Mi ha detto che dalle frasi che avevo scritto sul mio sito aveva capito chi ero. Ricordando Gino così scrivo l’unica frase che per motivi tecnici non sono riuscito a riportare nel mio sito, che sia di buon auspicio.
“Quando si discute di una nuova proposta, di un progetto da realizzare, c’è sempre chi elenca i potenziali rischi, chi si addentra nella disamina delle difficoltà, chi sviscera i problemi prima ancora che si materializzino. Si spera in questo modo di definire un possibile scenario, una visione realistica del problema, che consenta di orientare la decisione. A me è sempre piaciuto pensare che l’approccio migliore sia diverso, in qualche modo opposto. Prima si decide di fare una cosa, poi si pensa al come e a tutto il resto. È la decisione, la scelta di mettersi in gioco, che dà energia e stimoli, che obbliga ad affrontare i problemi e a trovare soluzioni. Se invece non c’è stata ancora una decisione, se non si è detto quel “proviamoci”, sarà molto più facile arrendersi alle prime difficoltà, perdere fiducia al primo imprevisto.”
(Gino Strada, Una persona alla volta)